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Il concetto di Chakra viene elaborato in seno all’Induismo, cioè in un complesso filosofico religioso, le cui origini risalgono al secondo millennio avanti Cristo: questa filosofia si ispira ai Veda, antichi testi che raccolgono la Scienza Sacra, nei quali si insegna a raggiungere la Conoscenza Divina. In essa si distinguono tre piani di esistenza: il piano del Divino, l’Intermedio (mondo delle energie), il Mondo della materia. Lo scopo della vita terrena è il ricongiungimento con il Divino; per aiutarci in questo non facile cammino sono stati messi a disposizione degli strumenti, lo yoga ad esempio, che lavora sull’equilibrio energetico.

Dentro di noi risiede un sistema sottile di canali e di centri di energia che sono legati al nostro essere fisico, intellettuale, emozionale e spirituale.
Secondo l’Induismo, la sede dell’Energia Vitale è il cuore ed è qui che troviamo il cosmo dentro di noi, ma non è da qui che contattiamo il Divino. Nel nostro corpo abbiamo circa 88.OOO punti dove scorre energia e dove avvengono le comunicazioni tra i diversi canali energetici; non tutti questi canali hanno la stessa importanza, dato che alcuni sono veramente marginali e solo sette punti sono veramente indispensabili per la nostra vita: sono i principali Chakra, termine Sanscrito che significa ruota. Ciascuno dei sette chakra possiede diverse qualità spirituali. Queste qualità esistono intatte al nostro interno, e anche se non sono sempre manifeste, non possono mai essere distrutte.

Nella rete fittissima di canali di collegamento attraverso cui scorre l’energia vitale, il canale principale a cui tutti gli altri fanno capo e dentro il quale si trovano le radici dei Chakra è denominato Sushumna, inizia dalle vertebre cervicali e termina nel coccige; intorno a questo canale centrale se ne avvolgono in forma elicoidale due laterali: a destra Ida (nel quale scorre energia femminile negativa che si dirige verso il centro della terra), a sinistra Pingala (nel quale scorre energia maschile positiva che và verso il cielo), che terminano nelle due narici.


I Chakra, secondo la tradizione giapponese, sono rappresentati come fiori di loto che hanno sempre la radice nella spina dorsale, mentre il fiore si trova nella parte anteriore del corpo, i petali sono in numero crescente e presentano una disposizione ascendente partendo dal coccige.
La loro sequenza (V. Figure) è: coccige, addome, stomaco, cuore, gola, terzo occhio corrispondente alla ghiandola pineale (qui si trova il piano Intermedio) e l’ultimo si trova sulla testa cioè nella corona; questo Chakra è posizionato su di un piano superiore corrispondente al Divino ed è in questo punto che avvengono le connessioni con le Energie Universali

Ognuno di essi sovrintende a ben determinati organi fisici, con particolari funzioni sia a livello emotivo e/o emozionale, che psichico e spirituali. Fra i sette chakra principali esistono diversi collegamenti di affinità che si possono così riassumere:

  •   il primo con il settimo, cioè l’energia di base con l’energia spirituale (genitali – testa);
  •   il secondo con il sesto, cioè l’energia del “sentire” a livello materiale con l’energia del “sentire” a livello extrasensoriale;
  •   il terzo con il quinto, cioè l’energia della mente operativa e del potere personale con l’energia della mente superiore e della comunicazione;
  •   il quarto, in mezzo, cioè il ponte fra i tre chakra inferiori e i tre superiori e “fucina alchemica” della trasformazione.

Ciascun chakra è contraddistinto da un colore spesso in relazione con quello dell’aura corrispondente e che deriva dalla frequenza della vibrazione del chakra stesso. Ad ogni chakra è abbinato un mantra (anche questo è un termine sanscrito e indica la vocalizzazione di un suono ripetuto in continuazione, come una preghiera: il più noto agli Occidentali è senz’altro l’OM, collegato al quinto chakra o terzo occhio) e un suono, in particolare quello di una nota musicale.

Ad alcuni chakra è normalmente abbinato anche un elemento naturale (terra, aria, fuoco, acqua, etere…) secondo la medicina tradizionale cinese, ma vengono abbinati anche ai pianeti e ai segni zodiacali.
La purificazione dei canali e dei centri energetici consente all’ Energia Creativa di fluire attraverso essi: in tal modo la Kundalini (o Shakti), principio creativo femminile che giace alla base della colonna vertebrale, risalendo lungo il canale Sushumna e attraversando tutti i Chakra può raggiungere il chakra del capo (Sahasrara) e fondersi con l’Assoluto.

PRIMO CHAKRA MULADHARA

la Radice, il Sostegno Colore: rosso Gemma: rubino
Elemento: terra Nota: DO
Mantra: HUM Numero dei petali: 4

Collocazione: alla base della colonna vertebrale

Organi fisici interessati: ghiandole surrenali, colonna vertebrale, reni, vescica, parte terminale dell’intestino

E’ situato sotto l’osso sacro nel quale risiede la Kundalini e il suo aspetto principale è l’innocenza, cioè la purezza e la gioia.

E’ il chakra che ha contatto con la Madre Terra dove troviamo i nostri bisogni primari: la sopravvivenza e la procreazione. E’ associato alle ghiandole surrenali, agli arti inferiori, alla colonna vertebrale, all’intestino crasso, ai genitali ed al sistema nervoso centrale.
E’ il cosiddetto chakra della base o della radice ed è quindi connesso con l’esistenza terrena a livello prettamente fisico e con il tatto. In particolare si relaziona con quel livello della coscienza che permette di sopravvivere nel mondo e, quindi, con tutto ciò che è materiale, solido, corporeo, nonché con l’energia fisica anche a livello quantitativo e con la voglia di vivere nel mondo fisico.
Più questo chakra è aperto, funzionante e vitale e più l’energia fisica sarà quantitativamente elevata e, quindi, sarà possibile essere ben “radicati” vivendo con determinazione e costanza la vita.
Per contro, è il chakra che si relaziona con tutte le paure legate alla sopravvivenza: dal cibo all’aria, all’acqua e, nella società attuale, alla mancanza di denaro, alla perdita del lavoro, alla possibile perdita di tutto ciò che potrebbe minacciare l’esistenza.
E’ il chakra dell’inizio della crescita che non è possibile dimenticare di esplorare a fondo, di accettare ed illuminare se si desidera iniziare, appunto, un cammino di crescita e di evoluzione spirituale.
Quando è in equilibrio ci da’ la forza di adattamento alla vita, ci aiuta a trovare le sicurezze nella vita stessa. E’ il Chakra che passa l’energia a tutti gli altri ed è qui che si forma la Kundalini, il principio creativo che dobbiamo risvegliare e far risalire gradualmente, attivando tutti i chakra.
I suoni a cui è legato sono quelli emessi da strumenti a percussione, il colore è il rosso, il profumo è quello del cedro mentre la gemma è il rubino.

La perdita dell’equilibrio in questo chakra, dà i seguenti sintomi:

1. funzionamento eccessivo: saremo orientati verso i bisogni materiali , la sicurezza personale, con conseguente scatenamento, in caso di ostacoli, di aggressività, collera.

2. Funzionamento carente: debolezza, scarsa resistenza fisica, vivere con eccessive preoccupazioni ed insicurezze.

E’ un chakra di tipo yang.

SECONDO CHAKRA
SVADHISTHANA

Il Centro Sacrale Colore: arancione Pietre: quelle di colore giallo
Elemento: acqua Nota: RE
Mantra: SVAM Numero dei petali: 6

Collocazione: all’altezza dell’ombelico, vertebre sacrali

Organi fisici interessati: ghiandole gonadi, organi riproduttivi, nervo sciatico

E’ localizzato un po’ al di sopra del pube. E’ il centro della sessualità e delle emozioni, associato ai genitali, ai reni, alla vescica, al basso addome ed al sistema circolatorio.

E’ il chakra della propagazione della specie e, quindi, della riproduzione. Per conseguenza logica è la fonte dell’energia e del piacere sessuale. Inoltre è il chakra che muove la ricerca creativa del piacere materiale e, quindi, è preposto al piacere per le cose belle, all’arte, al piacere delle emozioni.
Oltre ad essere, ovviamente, legato alle relazioni con gli individui dell’altro sesso; è il chakra del movimento, dell’espansione e dell’intuizione emotiva.
Per contro, è la sede di tutte le paure, i fantasmi e la fantasie negative legate alla sessualità e alla corretta relazione con l’altro sesso.
Pure che possono portare al rifiuto a provare piacere materiale in senso lato e, quindi, a godere pienamente della vita.
Si tratta dunque di un chakra molto importante – come peraltro sono altrettanto importanti gli altri – la cui corretta attività consente all’essere umano di apprezzare la vita e, quindi, renderla in un certo senso più facile e molto gradevole – e questo non solo con “l’altro/a” – o al contrario, in caso di non corretto funzionamento, trasformarla in un piccolo ma molto efficiente inferno personale che finisce per riflettersi anche su coloro che ci sono vicini: compagno, compagna, figli, genitori, ecc.
Un disequilibrio del secondo chakra può portare a impotenza, frigidità e a tutte le patologie connesse all’apparato genitale ed urinario, e alle vertebre lombo-sacrali.
Come pure, a livello emotivo, può portare a ricerca esagerata del piacere sessuale oppure ad una chiusura della sensualità, a fobie, panico ed ansietà esagerata.

I suo colore è l’arancio, l’essenza è il sandalo, il suono il rumore dell’acqua che scorre, le pietre quelle di colore arancio.

E’ un chakra di tipo yin.

TERZO CHAKRA
MANIPURA

La Città dei Gioielli Colore: giallo
Elemento: fuoco Nota: MI
Mantra: RAM Numero dei petali: 10

Collocazione: plesso solare, cupola del diaframma

Organi fisici interessati: pancreas, fegato, cistifellea, milza, stomaco, duodeno, colon trasversale, intestino tenue

Si trova a livello del plesso solare ed è associato a fegato, pancreas, stomaco, milza, parte alta dell’intestino ed a tutte le funzioni metaboliche.

E’ il chakra della mente razionale, della vitalità, della volontà, dell’azione, del potere e, nel suo aspetto posteriore, dell’auto-guarigione. Chakra potente e solare, rivela ad ognuno il proprio diritto di esistere e la propria collocazione nell’universo, promovendo l’auto-accettazione.
Attraverso la sua espressione totalmente armonica, l’essere umano è nel mondo (non “del” mondo) con la pienezza dei propri attributi fisici e mentali, consentendogli di agire sul piano materiale in modo sciolto e armonioso, godendone appieno.
Se il chakra è disarmonico, si può alimentare il proprio senso di inferiorità, possono diminuire le proprie capacità mentali reali – quali logica e razionalità – e aumentare, quindi, confusione e senso d’insicurezza.
Altrettanto può succedere che venga alimentata la propria voglia di potere, di possesso e, conseguentemente, anche di sopraffazione nei confronti degli altri pur di ottenere, pur di primeggiare. E’ il chakra che maggiormente si relaziona con l’Ego, il quale trae comunque molta energia anche dai primi due.
Volontà e potere rappresentano per tutti, nell’attuale società (soprattutto Occidentale), una delle chiavi del successo, ma possono rappresentare – quando intesi in senso egoistico di possesso e accaparramento – l’impossibilità di accesso consapevole agli altri chakra e, quindi, ad una reale pienezza del proprio essere.
Regola i rapporti interpersonali ed è il centro della personalità; ci dona il senso della completa soddisfazione, ci rende pacifici e generosi e sostiene la nostra ascesa spirituale. A livello emotivo genera i sentimenti di amicizia, simpatia, odio, rancore.
Le patologie fisiche ad esso legate sono le malattie metaboliche (diabete, colesterolo in eccesso, insufficienze epatiche, ulcere gastriche e duodenali, tassi glicemici ecc.)

La musica adatta è quella vivace, il colore è il giallo, il profumo è il rosmarino, la pietra è il topazio.

E’ un chakra di tipo yang.

QUARTO CHAKRA
ANAHATA

Il Non Colpito Colore: verde con complementarietà rosate
Elemento: aria Nota: FA
Mantra: IAM Numero dei petali: 12

Collocazione: nella regione del cuore, leggermente a sinistra

Organi fisici interessati: ghiandola timo, cuore, bronchi e apparato respiratorio, nervo vago

Si trova all’altezza del cuore ed infatti è associato al cuore, ai polmoni, agli arti superiori, al sistema circolatorio e linfatico.

Qui si incontrano l’energia della terra con quella spirituale, è il centro dell’armonia, dell’amore universale e incondizionato, dell’accettazione e dell’altruismo.
E’ il chakra di mezzo, il ponte, la “fucina alchemica” che trasforma e rende compatibili le energie dei primi tre chakra, facendole salire verso l’alto e, dei tre ultimi, facendole scendere verso il basso. E’ il chakra che permette di amare in senso totale e senza condizioni, tutto e tutti.
Quando è aperto e vitale, è possibile relazionarsi con tutto e tutti, vedendone l’interezza e accettandone sia la bellezza che gli aspetti negativi, mettendo la persona in grado di dare amore senza bisogno di attendersi nulla in cambio.
Nella sua visione posteriore rappresenta la volontà del proprio Io nei confronti del mondo esterno, unita alla volontà divina.
Quando è aperto permette una visione armonica di ciò che è attorno e circonda per essere, quindi, in grado di avere atteggiamenti positivi riguardo le proprie azioni, vivendo gli altri come sostegno a quanto si sta compiendo.
E’ anche il chakra attraverso cui passa tutta l’energia che si desidera donare agli altri. Solo se questo chakra è aperto e vitale, è possibile dare energia di “guarigione”.
Al contrario, quando è chiuso o disarmonico, difficilmente la persona è in grado di amare e vivere gli altri, l’esistenza, Dio o il destino come si vogliono chiamare, in antitesi con se stessi, come ostacoli alla propria realizzazione. E allora si rischia di diventare aggressivi e, anziché cercare l’aiuto negli altri, ci si pone nella classica condizione di “io contro tutti”, ripiombando istantaneamente nell’energia disarmonica del terzo chakra.
Solo se si entrerà consapevolmente nell’energia del quarto chakra, portando e vivendo amore e compassione, si potrà dare pieno significato alla propria esistenza.

La musica più adatta è quella sacra, l’aroma è la rosa, i colori sono il verde per la parte funzionale e il rosa per la parte sentimentale, le pietre legate sono le pietre verdi (smeraldo) e quelle rosa (quarzo rosa).

E’ un chakra di tipo ying.

QUINTO CHAKRA
VISHUDDHA

Il Puro Colore: azzurro – blu
Elemento: etere Nota: SOL
Mantra: HUM Numero dei petali: 16

Collocazione: gola – cervicale

Organi fisici interessati: ghiandole tiroide e paratiroide, gola, tonsille, laringe, corde vocali, esofago, bronchi

È posizionato nella gola e quindi governa la tiroide, le paratiroidi, la gola, le orecchie e lo sviluppo dello scheletro; quindi le patologie fisiche collegate sono quelle degli organi menzionati.
E’ il chakra della comunicazione, del suono e della vibrazione. Della capacità di recepire e di assimilare, nonché dell’espressione della propria personalità nel sociale e nel lavoro. Si relaziona con gusto, udito, olfatto. E’ legato all’esternazione dei pensieri e dei sentimenti. Anche il timbro ed il tono della voce esternano la piena funzionalità di Vishudda con la propria pienezza ed armonia. E’ il chakra della diplomazia, della connessione con il tutto.
Quando il quinto chakra è aperto e funzionante, l’essere umano è consapevole della responsabilità del proprio nutrimento in tutti i sensi: dal soddisfacimento dei propri bisogni materiali a quelli più spirituali e si comprende, quindi, di essere responsabili diretti di quanto si riceve e di quanto si assimila.
E’ la consapevolezza del proprio ruolo nella società e nel lavoro e ci si attiva per il massimo della soddisfazione.
Se questo chakra è disarmonico, sorgono le paure che ciò che quanto si riceve dagli altri possa essere negativo (e, in genere, non si attendono cose positive…) e, quindi, ci si chiude al ricevere ed all’assimilare divenendo – in un moto istintivo di difesa – potenzialmente aggressivi. La perdita di equilibrio si manifesta nella capacità di comunicazione, non solo verso l’esterno, ma anche verso il nostro Io interiore. Molte malattie psicosomatiche possono essere condotte ad una alterata funzionalità del quinto chakra. La disarmonia del chakra porta all’insorgere della paura del fallimento nella vita sociale e di lavoro. Porta alla nascita del complesso della vittima, al trincerarsi dietro l’orgoglio, come difesa dagli insuccessi reali o ipotetici, e al chiudersi ai contatti con gli altri per la paura di essere respinti.
E’ il chakra della “purificazione” e della comunicazione che è suono e vibrazione. Proprio attraverso la consapevolezza profonda di questo chakra, è possibile aprire la porta del cammino spirituale e, quindi, l’inizio del contatto con la parte più profonda di se stessi, partendo proprio con il comunicare con il proprio Io superiore.

La pietra è il lapislazzuli, il colore è il blu, la sua musica è quella dei legni.

E’ un chakra di tipo yang.

SESTO CHAKRA
AJNA

Conoscere, Percepire Colore: indaco
Elemento: luce Nota: LA
Mantra: OM Numero dei petali: 96

Collocazione: sulla fronte, tra le sopracciglia – nuca

Organi fisici interessati: ghiandole ipofisi e pituitaria, parte inferiore del cervello, occhio sinistro, orecchie, naso

Si trova al centro della fronte ed è collegato alla ghiandola pituitaria, ai sistemi ormonali al sistema nervoso centrale; le patologie del suo alterato equilibrio riguardano i disturbi visivi, ormonali e quelli del sistema nervoso.

E’ il chakra dell’aspetto mentale superiore e della “visione superiore” e viene comunemente chiamato anche Terzo Occhio. Presiede il senso della vista.
Nella sua espressione anteriore, è associato alla facoltà di visualizzare e di rendere comprensibili i concetti intellettuali e, nella sua espressione posteriore, alla facoltà di attuazione dei concetti stessi.
Se è disarmonico, la persona si troverà facilmente in una situazione di confusione in cui idee e concetti non corrisponderanno alla realtà e di conseguenza le sue azioni, cioè la sua capacità di tradurre in pratica le idee, verrà a cadere o, peggio ancora, si porteranno avanti idee e concetti distorti con le conseguenze del caso per se stessi e per gli altri.
Percezione, conoscenza e comando sono le prerogative di questo chakra. Esso fa entrare nel mondo del “non materiale”, dell’apparentemente invisibile attraverso – appunto – la percezione extrasensoriale per portare conoscenza e, quindi, profonda consapevolezza di quanto circonda l’essere umano, non solo della materia e permettendo, di conseguenza, di comandare e di guidare la propria esistenza.

Il sesto è il chakra del perdono e della compassione. Il perdono è il potere di lasciar andare l’ira, l’odio e il risentimento e di scoprire, in umiltà, la nobiltà e la generosità. Governa il nostro equilibrio spirituale al livello energetico intuitivo, oltre la ragione.

La sua musica è quella sacra, il colore è il viola, il profumo è la menta, la pietra è l’ametista.

SETTIMO CHAKRA
SAHASRARA

della Corona o dei Mille Petali Colore: bianco e oro Nota: SI
Mantra: OM Numero dei petali: 972

Collocazione: sulla sommità della testa, dove c’è la fontanella.

Organi fisici interessati: ghiandole epifisi, pituitaria e pineale, parte superiore del cervello, occhio destro

Il loto dai mille petali è posizionato sulla sommità della testa : da qui entra l’energia divina. Non esiste in forma disequilibrata, può essere solamente più o meno sviluppato ed è in relazione al cammino spirituale individuale. Non vi sono patologie legate a questo chakra, ma può venire stimolato in caso di shock gravi o traumi totali con il mantra OM. La sua pietra è il quarzo bianco.
E’ il chakra che mette in relazione con la propria parte più spirituale, con il proprio Essere completo e con la Realtà cosmica.
Raggiungere l’apertura e la consapevolezza di questo chakra porta alla completezza dell’Essere, ma solo se si perviene attraverso l’apertura e la consapevolezza di tutti gli altri chakra, nessuno escluso.
Dall’altra parte il limitato sviluppo del settimo chakra porta ad una chiusura e ad una non comprensione della parte spirituale sia propria che altrui con, come conseguenza, una visione decisamente materialistica dell’esistenza.

Il settimo chakra è Luce di conoscenza e di consapevolezza, è visione globale dell’Universo e, nel cammino di crescita di ognuno, può far raggiungere la serenità spirituale della completa conoscenza universale.

 

Oltre ai sette Chakra descritti, ne esistono altri ventuno minori, situati davanti agli orecchi, ai seni, all’incontro delle clavicole, sulle palme delle mani, la pianta dei piedi, dietro agli occhi, alle gonadi, vicino al fegato, lo stomaco, la milza, dietro ai ginocchi, dietro la ghiandola del timo e nella regione del plesso solare. Questi Chakra hanno un diametro di pochi millimetri e si trovano a due centimetri dal corpo fisico. Secondo gli esperti i punti identificati dall’antica arte della medicina cinese dell’agopuntura corrispondono a questi minuscoli vortici di energia.
Per fare in modo che i nostri centri energetici siano sempre al massimo della loro funzionalità, abbiamo a disposizione molte tecniche, le più importanti delle quali sono illustrate in questo sito nelle aree dedicate alle Pratiche Spirituali e alla Medicina e Terapie Alternative. Tra tutte, particolarmente efficaci sono: la Meditazione, il Reiki, loYoga, il Trattamento con i cristalli.